Autore: |
Istituto Demopolis |
Committente/ Acquirente: |
LA 7 - Telecom Italia Media, per il Programma OTTO E MEZZO |
Criteri seguiti per la formazione del campione: |
Campione casuale rappresentativo dell'universo di riferimento, stratificato per classi di età, sesso, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area di residenza |
Metodo di raccolta delle informazioni: |
Metodologia CATI |
Numero delle persone interpellate e universo di riferimento: |
1.008 intervistati. Universo di riferimento: cittadini italiani maggiorenni |
Data in cui è stato realizzato il sondaggio: |
Tra il 11/04/2011 ed il 14/04/2011 |
QUESTIONARIO |
QUESITO n.1 |
Domanda : Quanta fiducia ha nell'Unione Europea?. |
Risposta: Grafico allegato. Non sa: 6% |
QUESITO n.2 |
Domanda : Cosa dovrebbe fare adesso l'Italia in Libia?. |
Risposta: Grafico allegato. Non sa: 12% |
CONTRIBUTI CONCLUSIVI |
Testo conclusivo: |
Dopo il no alla richiesta italiana di attivazione della direttiva 55/2001 in merito alla gestione dei flussi migratori dal Nord Africa, il ministro Maroni si è chiesto se ha senso oggi restare nell’Unione Europea.
L’Italia, fino a tempi recenti il Paese con i cittadini più europeisti del vecchio continente, l’Unione viene guardata oggi con diffidenza. La fiducia nelle istituzioni comunitarie – secondo il Barometro Politico Demopolis - passa dal 51% del 2006 al 40% odierno.
In merito all’intervento in Libia, l’opinione pubblica resta divisa, al di là della collocazione politica. L’indagine condotta da Demopolis rileva molti dubbi sia tra i favorevoli sia tra i contrari, incrementati dalla percezione di estrema confusione della posizione del nostro Paese.
I cittadini, intervistati dall’Istituto Demopolis, appaiono convinti che anche stavolta l’intervento militare, come in Iraq ed in Afghanistan, non risolverà il problema. Cosa fare, dunque, in Libia? Come uscirne? Appena il 16% appare propenso all’ipotesi di rafforzare l’impegno militare con la possibilità di bombardare. Il 24% crede necessario mantenere l’attuale modalità di intervento con il supporto limitato a basi e mezzi strategici. La maggioranza assoluta degli italiani, il 60%, riterrebbe opportuno sollecitare una sospensione dei bombardamenti per avviare un deciso intervento diplomatico.
L’indagine è stata condotta dall’11 al 14 aprile 2011 - per il programma Otto e Mezzo de LA7 - dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis. Direzione di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione demoscopica con metodologia CATI di Marco Tabacchi. Nota metodologica completa su: www.demopolis.it |