Sondaggio Politico-Elettorale

P4 ed intercettazioni: indagine DEMOPOLIS per il programma Otto e Mezzo

Pubblicato il 29/6/2011.

Autore:
Istituto Demopolis

Committente/ Acquirente:
LA 7 - Telecom Italia Media, per il Programma OTTO E MEZZO

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Campione casuale rappresentativo dell'universo di riferimento, stratificato per classi di età, sesso, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area di residenza

Metodo di raccolta delle informazioni:
Metodologia CATI

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1.002 intervistati. Universo di riferimento: cittadini italiani maggiorenni

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 25/06/2011 ed il 27/06/2011


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : Come valuta i fatti emersi dall'inchiesta sulla P4?.

Risposta: Grafico allegato. Non sa: 14%






QUESITO n.2

Domanda : A suo avviso, rispetto agli anni della Prima Repubblica, la corruzione è:.

Risposta: Grafico allegato. non sa: 5%






QUESITO n.3

Domanda : A suo avviso, bisognerebbe limitare l'uso delle intercettazioni nelle indagini giudiziarie?.

Risposta: Grafico allegato. Non sa: 16%








CONTRIBUTI CONCLUSIVI


Testo conclusivo:
Il 70% degli italiani, intervistati per LA7 dall’Istituto Demopolis, esprime la propria netta contrarietà a porre dei limiti alle intercettazioni nelle indagini giudiziarie Per il 47% degli italiani i fatti emersi dall’inchiesta della Procura di Napoli sulla P4 rappresentano la preoccupante conferma dell’illegalità diffusa in alcuni ambienti politici ed economici del Paese. Per il 31% la scoperta della rete di Luigi Bisignani è invece la prova dell’esistenza, in Italia, di pesanti forme di condizionamento delle istituzioni democratiche da parte di poteri occulti. Solo un 22% afferma che si tratti di normali relazioni di affari e di potere. È uno dei dati che emerge da un’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis per il programma Otto e Mezzo, condotto su LA7 da Lilli Gruber. “Gli scandali messi in luce dalle inchieste della magistratura negli ultimi mesi – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – inducono l’opinione pubblica a ritenere che poco sia cambiato rispetto agli ultimi anni della prima Repubblica. Per quasi un terzo dei cittadini, la corruzione nella Pubblica Amministrazione si è addirittura aggravata, mentre – per 6 italiani su 10 – resta diffusa come prima. All’indulgenza degli ultimi anni sembra subentrare oggi nel Paese una crescente insofferenza: si avverte – conclude Pietro Vento - un chiaro, repentino mutamento nel clima d’opinione, confermato recentemente anche dall’esito del referendum sul legittimo impedimento”. L’inchiesta sulla P4, con le sue rivelazioni, ha riacceso intanto il dibattito sulle intercettazioni. Pur manifestando alcune perplessità sull’impiego eccessivo delle intercettazioni telefoniche da parte di alcune Procure, evidenziato da oltre un terzo degli intervistati, l’opinione pubblica non sembra condividere le iniziative legislative finalizzate a limitare l’uso di questo strumento investigativo. Il 70% degli italiani, intervistati da Demopolis, esprime la propria netta contrarietà a porre dei limiti alle intercettazioni nelle indagini giudiziarie, nella consapevolezza – ribadita anche dal procuratore di Napoli Lepore e dal procuratore nazionale antimafia Grasso – che si tratti di uno strumento fondamentale senza il quale molte inchieste non avrebbero mai visto la luce. Nota metodologica L’indagine è stata condotta dal 25 al 27 giugno 2011 dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis per LA7 su un campione di 1.002 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Direzione della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano, Marco Tabacchi e Maria Sabrina Titone. Approfondimenti su: www.demopolis.it






INDIETRO