Sondaggio Politico-Elettorale

DEMOPOLIS - Le priorità degli elettori siciliani e la valutazione dei programmi delle coalizioni. La disaggregazione del voto nell'Isola

Pubblicato il 20/3/2008.

Autore:
Istituto Demopolis

Committente/ Acquirente:
La Sicilia, Antenna Sicilia, la Repubblica ed. Palermo, Fatti.it

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Campione casuale rappresentativo dell'universo di riferimento, stratificato per classi di età, sesso, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area di residenza

Metodo di raccolta delle informazioni:
Sondaggio con metodologie CATI-CAWI

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1.284 intervistati. Universo di riferimento: cittadini maggiorenni residenti in Sicilia

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 09/03/2008 ed il 16/03/2008


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : Le priorità dei siciliani per il nuovo Governo nazionale..

Risposta: “Si modificano intanto le priorità evidenziate dagli elettori siciliani per l’agenda politica del nuovo governo nazionale – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento -. La percezione di impoverimento delle classi medie, derivante dall’aumento del costo della vita, pone il tema della crescita dei salari e delle pensioni al primo posto (57%), nettamente al di sopra della richiesta di maggiore sicurezza per cittadini ed imprese (36%). Decisamente economiche le altre priorità evidenziate dagli elettori: politiche più efficaci per l’occupazione giovanile (52%), maggior controllo dei prezzi (43%) e riduzione della pressione fiscale (31%)”.


“Si modificano intanto le priorità evidenziate dagli elettori siciliani per l’agenda politica del nuovo governo nazionale – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento -. La percezione di impoverimento delle classi medie, derivante dall’aumento del costo della vita, pone il tema della crescita dei salari e delle pensioni al primo posto (57%), nettamente al di sopra della richiesta di maggiore sicurezza per cittadini ed imprese (36%). Decisamente economiche le altre priorità evidenziate dagli elettori: politiche più efficaci per l’occupazione giovanile (52%), maggior controllo dei prezzi (43%) e riduzione della pressione fiscale (31%)”.



QUESITO n.2

Domanda : La valutazione del programma del PD.








QUESITO n.3

Domanda : La valutazione del programma del PDL.

Risposta: La priorità della maggioranza assoluta delle famiglie siciliane è scontata: arrivare a fine mese con più tranquillità e, magari, senza debiti. Non stupisce dunque che, analizzando i programmi delle principali coalizioni, gli elettori, senza distinzione di colore politico, apprezzino particolarmente le proposte di riduzione dell’Irpef per i redditi medio-bassi (61%) e di sgravi fiscali sugli affitti (46%), formulate da Walter Veltroni, nonché la diminuzione della pressione fiscale (66%) e l’eliminazione totale dell’Ici sulla prima casa (57%), sollecitati da Silvio Berlusconi. Un ampio gradimento riscuote, nell’Isola, anche, secondo l’Istituto Demopolis, la proposta veltroniana di compenso minimo legale per i lavoratori precari (52%). L’indagine dell’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis racconta di un elettorato consapevole dell’ampia gamma di interventi che il Paese richiede, particolarmente sensibile alla quadratura del bilancio familiare, ma recettivo anche su temi di interesse pubblico, con una attenzione crescente e trasversalmente diffusa – anche fra i ceti meno colti – alla differenziazione delle politiche energetiche, forse sollecitata dai continui aumenti del costo del petrolio. Su quest’ultima materia, i programmi dei due schieramenti fanno la differenza. Il rilancio dell’energia atomica, proposto da Berlusconi, impensierisce l’elettorato, ancora timoroso per i rischi del nucleare. Di contro, la proposta veltroniana di nuovi programmi per l’energia pulita riscuote un consenso diffuso, convincendo anche parte dei cittadini di centro destra.


La priorità della maggioranza assoluta delle famiglie siciliane è scontata: arrivare a fine mese con più tranquillità e, magari, senza debiti. Non stupisce dunque che, analizzando i programmi delle principali coalizioni, gli elettori, senza distinzione di colore politico, apprezzino particolarmente le proposte di riduzione dell’Irpef per i redditi medio-bassi (61%) e di sgravi fiscali sugli affitti (46%), formulate da Walter Veltroni, nonché la diminuzione della pressione fiscale (66%) e l’eliminazione totale dell’Ici sulla prima casa (57%), sollecitati da Silvio Berlusconi. Un ampio gradimento riscuote, nell’Isola, anche, secondo l’Istituto Demopolis, la proposta veltroniana di compenso minimo legale per i lavoratori precari (52%). L’indagine dell’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis racconta di un elettorato consapevole dell’ampia gamma di interventi che il Paese richiede, particolarmente sensibile alla quadratura del bilancio familiare, ma recettivo anche su temi di interesse pubblico, con una attenzione crescente e trasversalmente diffusa – anche fra i ceti meno colti – alla differenziazione delle politiche energetiche, forse sollecitata dai continui aumenti del costo del petrolio. Su quest’ultima materia, i programmi dei due schieramenti fanno la differenza. Il rilancio dell’energia atomica, proposto da Berlusconi, impensierisce l’elettorato, ancora timoroso per i rischi del nucleare. Di contro, la proposta veltroniana di nuovi programmi per l’energia pulita riscuote un consenso diffuso, convincendo anche parte dei cittadini di centro destra.



QUESITO n.4

Domanda : DISAGGREGAZIONE PER FASCE DI ETA'. IL VOTO DEI GIOVANI SICILIANI Se domani si tenessero le elezioni politiche nazionali, a quale lista darebbe la sua preferenza?.

Risposta: L’indagine, diretta e coordinata da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, ha analizzato in particolar modo gli orientamenti dei giovani. Tra le nuove generazioni il PDL (con il Movimento per l’Autonomia) risulta penalizzato di circa quattro punti rispetto al dato medio dell’intero elettorato e si attesta al 47%. Cresce invece di due punti il PD, che si posiziona al 33%, favorito dalla fiducia personale che i più giovani, e gli studenti in particolare, sembrano riporre in Walter Veltroni. Con l’UdC leggermente al di sotto del dato generale, più alte risultano – tra gli under 35 - le preferenze per la Sinistra Arcobaleno di Bertinotti (8%) e per la Destra di Storace e Musumeci (3,5%).


L’indagine, diretta e coordinata da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, ha analizzato in particolar modo gli orientamenti dei giovani. Tra le nuove generazioni il PDL (con il Movimento per l’Autonomia) risulta penalizzato di circa quattro punti rispetto al dato medio dell’intero elettorato e si attesta al 47%. Cresce invece di due punti il PD, che si posiziona al 33%, favorito dalla fiducia personale che i più giovani, e gli studenti in particolare, sembrano riporre in Walter Veltroni. Con l’UdC leggermente al di sotto del dato generale, più alte risultano – tra gli under 35 - le preferenze per la Sinistra Arcobaleno di Bertinotti (8%) e per la Destra di Storace e Musumeci (3,5%).





CONTRIBUTI CONCLUSIVI


Testo conclusivo:
Se alle urne si recassero soltanto gli under 35, l’esito del voto delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile risulterebbe nell’Isola leggermente più incerto: il vantaggio della coalizione di Silvio Berlusconi – tra i giovani siciliani – si ridurrebbe infatti di 6 punti percentuali. È quanto emerge da uno studio sulle intenzioni di voto degli siciliani condotta, a 25 giorni dalle elezioni, dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis. Se, per paradosso, votassero solo i laureati, la distanza si accorcerebbe ulteriormente, con il PD (con l’IdV) di Walter Veltroni di ben 5 punti sopra la media. Se esprimessero invece la propria preferenza soltanto imprenditori, commercianti e lavoratori autonomi, la vittoria di Berlusconi e Lombardo – secondo Demòpolis – diverrebbe nell’Isola schiacciante, con un distacco di 33 punti percentuali (60%-27%), che penalizzerebbe anche gli altri partiti. In uno scenario ancora fluido e incerto, caratterizzato da un’alta percentuale di indecisi, a 25 giorni dal voto – nell’intero elettorato – la distanza fra le due coalizioni rimane in Sicilia immutata, intorno ai 20 punti percentuali (51%-31%). Secondo le stime dell’Istituto Demopolis per le elezioni politiche nell’Isola, il PDL di Berlusconi ottiene oggi il 40%, con l’MpA all’11%. Il PD si attesta al 28% (con Di Pietro al 3%). Stabili l’UdC al 9%, la Sinistra Arcobaleno al 6% e la Destra al 2,5%. Sotto l’1% gli altri partiti (Socialisti, PCL, Forza Nuova, Unione Dem. Consumatori, ecc). NOTA INFORMATIVA E METODOLOGICA Lo studio, diretto e coordinato da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, M.E. Tabacchi e M. Sabrina Titone, è stato realizzato dall’Istituto Nazionale di Ricerche DEMOPOLIS. I dati sulla disaggregazione del voto sono tratti dalle rilevazioni demoscopiche condotte dal 9 al 12 e dal 14 al 16 marzo 2008, con metodologie CATI-CAWI, su un campione regionale di 1.284 cittadini rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Sicilia, stratificato, proporzionalmente all’universo di riferimento, per genere, classe di età, livello di istruzione, area geografica ed ampiezza demografica del comune di residenza.


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