Sondaggio Politico-Elettorale

Il voto in Sicilia per le Europee: l'astensionismo variabile decisiva. Indagine DEMOPOLIS a 18 giorni dall'apertura delle urne

Pubblicato il 20/5/2009.

Autore:
Istituto Demopolis

Committente/ Acquirente:
Quotidiano La Sicilia. Diffuso e pubblicato da la Repubblica, Antenna Sicilia, Sicilia Informazioni, Telecolor, Fatti

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Campione casuale rappresentativo dell'universo di riferimento, stratificato per classi di età, sesso, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area di residenza

Metodo di raccolta delle informazioni:
Metodologia CATI-CAWI

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1.016 intervistati. Universo di riferimento: cittadini maggiorenni residenti in Sicilia

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 15/05/2009 ed il 19/05/2009


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : Se si votasse oggi per le Elezioni Europee, a quale partito darebbe la sua preferenza?.




Accanto ad una maggioranza di cittadini che ha già le idee chiare sulla scelta da compiere il 6 e 7 giugno, molti sono ancora coloro, soprattutto all'interno dell'area di Centro-Destra, che appaiono indecisi sulla lista da votare, quasi ignari del significato politico che questa consultazione, ben oltre l'assegnazione dei seggi a Strasburgo e Bruxelles, sta assumendo per i futuri assetti della politica regionale. "Molteplici rimangono le incognite a 18 giorni dall'apertura delle urne - afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento - con molti elettori che, in parte tentati dall'astensionismo, rivelano la propria incertezza sulla lista e sul candidato da scegliere. Mentre la campagna elettorale stenta ancora ad entrare nel vivo, appaiono possibili in Sicilia molte sorprese in un voto fluido e "disimpegnato" come quello per il rinnovo del Parlamento Europeo, che assume da sempre nel Paese un significato prevalentemente politico e d'opinione".





CONTRIBUTI CONCLUSIVI


Testo conclusivo:
Solo il 53% si recherà con certezza alle urne, quasi un terzo dei siciliani lo esclude in via assoluta, mentre il 14% deciderà cosa fare nei prossimi giorni. Un'affluenza al voto, dunque, ipotizzabile tra il 55 e il 67%, con circa un milione e mezzo di elettori che il 6 e il 7 giugno rimarrà a casa. È quanto emerge dall'ultima indagine dell'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis sulle intenzioni di voto dei siciliani, prima del black out previsto dalla legge elettorale. "È un voto liquido e incerto, quello per le Europee in Sicilia - afferma il direttore dell'Istituto Demopolis Pietro Vento -, con possibili sorprese nei flussi elettorali dell'ultima ora, ad oggi non prevedibili, considerato un tasso di astensionismo che potrebbe divenire nell'Isola la variabile decisiva nella misurazione del consenso ai partiti". Molto significativi, a poco meno di tre settimane dal voto, appaiono nella Regione i bacini potenziali dei principali partiti: ampia è infatti la fascia di elettori che dichiarano di dover ancora scegliere, di prendere per il momento in considerazione più di una lista, pur avendo maturato un orientamento di massima. Consensi molto oscillanti, secondo le stime DEMOPOLIS, in particolare quelli del Partito Democratico (15%-21%), dell'UDC (8%-12%) e dell'Autonomia (9%-18%), in una consultazione priva di una reale campagna elettorale. "In Sicilia, da sempre, - sostiene Pietro Vento - l'espressione del voto si modifica radicalmente tra Politiche, Regionali ed Amministrative e risente delle candidature in lista che, nelle Europee, esercitano un peso decisamente meno rilevante. Il nuovo PDL siciliano, con le sue diverse componenti, ha oggi per le Europee un voto certo del 46%, ma un bacino potenziale che sfiora il 55%". Poco sembrano influire nell'Isola le vicende private del Premier e le polemiche sull'immigrazione e sul pacchetto sicurezza che hanno rafforzato in questi giorni il peso della Lega nel Centro Nord del Paese. Se si votasse oggi, secondo l'ultima indagine dell'Istituto Demopolis (fotografia delle odierne intenzioni di voto senza ambizioni previsive), il PDL di Berlusconi supererebbe la soglia del 50%: una percentuale soggetta però a significative variazioni in base all'affluenza alle urne. L'eventuale dimensione dell'astensionismo potrà incidere molto anche sui consensi per il PD, che si posiziona al 18%, e per l'Autonomia del presidente della Regione Raffaele Lombardo che - in crescita rispetto alle Politiche - si attesta oggi nell'Isola intorno al 12,5%. L'MpA gioca una scommessa parallela nel tentativo di superare, con i Pensionati e la Destra, lo sbarramento del 4% a livello nazionale. Al 10% circa si posiziona l'UDC di Casini. Nonostante un bacino potenziale molto più alto, ottiene il 5% l'IdV di Antonio Di Pietro, che intercetta incerti e delusi provenienti per lo più dal PD, ma anche dalla Sinistra Radicale le cui due liste, in lieve aumento, si fermano per il momento intorno al 3,5%. Poco spazio nell'Isola per Pannella-Bonino e gli altri partiti minori. Metodologia e campione di indagine L'indagine, diretta da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, è stata realizzata dall'Istituto Nazionale di Ricerche DEMOPOLIS su un campione rappresentativo dell'universo degli elettori siciliani. Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco Elio Tabacchi; Maria Sabrina Titone ha contribuito all'analisi dei dati.










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