Sondaggio Politico-Elettorale

Intenzioni di voto Elezioni Europee - Termometro Politico

Pubblicato il 21/5/2009.

Autore:
Termometro Politico

Committente/ Acquirente:
TermometroPolitico.it in collaborazione con Affaritaliani.it, pubblicato su TermometroPolitico.it e Affaritaliani.it il 21 maggio 2009

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Campione profilato in base ai seguenti parametri socio-demografici: età; sesso; livello di istruzione; condizione professionale; ampiezza del comune di residenza; regione di residenza; voto espresso alle Elezioni Politiche 2008

Metodo di raccolta delle informazioni:
CAWI

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1100 casi
Universo di riferimento: gli aventi diritto al voto per le Elezioni Europee 2009

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 17/05/2009 ed il 20/05/2009


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : Quale partito voterà alle prossime Elezioni Europee?.

Risposta: Popolo della Libertà 38.5%

Partito Democratico 26.2%

Lega Nord 9.6%

Italia dei Valori 6.1%

UDC 5.5%

Autonomia - MPA - La Destra - Pensionati 3.9%

Sinistra e Libertà 3.1%

Rifondazione - Comunisti Italiani 2.7%

Lista Bonino - Pannella 1.5%

Altri 2.9%









CONTRIBUTI CONCLUSIVI


Testo conclusivo:
COMMENTO AI RISULTATI – A CURA DEL SETTORE ELEZIONI E SONDAGGI DI TERMOMETRO POLITICO

Popolo della Libertà: in sofferenza la formazione di Berlusconi, che perde oltre un punto dalla scorsa rilevazione restando comunque al 38,5%, ben al di sopra del dato ottenuto nel 2008. A livello di voti assoluti la flessione rispetto all’anno scorso, a causa della minore affluenza, è comunque quantificabile in circa 250 mila preferenze. A segnare gli ultimi giorni del dibattito politico, in corrispondenza della rilevazione, sono state le motivazioni della condanna Mills, che hanno messo alle strette il premier. A queste si aggiunge l’onda lunga del divorzio, che nell’effetto aggregato potrebbe aver lasciato qualche dubbio presso una quota degli elettori di centrodestra. Tra i parametri socio-demografici registriamo la sostanziale parità con il PD presso i laureati e il netto predominio nelle altre fasce di istruzione, mentre sotto il profilo geografico il PDL appare in salute nel Centro-Sud (primo partito nel Centro con circa il 40 per cento, nettamente primo nel Sud e nelle Isole con dati tra il 45 e il 50%) e risulterebbe la prima forza nelle città con più di 250 mila abitanti.

Partito Democratico: stabile sopra al 26 per cento dei voti, con una leggera contrazione dello 0,3, è la lista di Franceschini, che scenderebbe comunque di oltre 3 milioni di voti rispetto al 33,2% ottenuto con Veltroni alle scorse Politiche. A livello di flussi si segnala il recupero di una parte dei consensi in uscita verso Di Pietro e le formazioni della sinistra, ma nel contempo il PD soffre a causa dei molti indecisi – per il 50%, secondo le stime di Termometro Politico, provengono dal centrosinistra, e molti non sanno ancora se e dove riversare il proprio voto –. A sorpresa i democratici potrebbero però giocarsi il primo posto nella circoscrizione Nord-Est, grazie alla forza della Lega che sottrae voti al PDL e alla presenza nella circoscrizione dell’Emilia-Romagna.

Lega Nord: in lieve crescita dalla settimana scorsa, si attesta al 9,6% con una distribuzione territoriale, come prevedibile, marcatamente settentrionale – ma al di sotto del Po, dove sarà interessante registrarne il possibile avanzamento rispetto all’anno scorso, il Carroccio non sfonda in maniera significativa, fermandosi nel complesso intorno al 2 per cento –. Guardando ai voti effettivi la Lega cresce di circa 250-300 mila preferenze nonostante il calo della partecipazione al voto prevista. In ogni caso la coalizione di maggioranza, formata da PDL e Lega, appare se non in ripiegamento quantomeno in riassestamento e, come già evidenziato da altre rilevazioni, stenta a superare il 50% dei consensi.

Italia dei Valori: Di Pietro scende di mezzo punto, soffrendo il rallentamento del passaggio di consenso in uscita dal PD, e si porta al 6,1%, con una crescita rispetto al 2008 di mezzo milione di voti. Si conferma un tratto già mostrato da altre stime: tra i diplomati e i laureati del nostro campione l’IDV risulta il terzo partito alle spalle di PDL e PD e davanti alla Lega.

UDC: con una leggera crescita dalla stima precedente Casini si porta al 5,5%, non lontano dal 5,6 delle Politiche 2008 – anche se in termini assoluti questo si traduce in 150 mila voti in meno –. La funzione di equidistanza e il ruolo di cuscinetto tra i due partiti maggiori assunto già lo scorso anno permette alla formazione centrista di intercettare i voti dei moderati (non solo da PD e PDL ma anche, seppur in misura minore, dall’IDV) e di agire da fisarmonica, allargandosi e restringendosi sul fianco destro o su quello sinistro.

MPA – La Destra – Pensionati: l’ultima rilevazione TP prima dell’oscuramento dei sondaggi assegna al polo autonomista il 3,9% dei consensi, a un passo dunque dalla soglia di sbarramento del 4 per cento. Geograficamente l’andamento è piuttosto variabile, con valori ben superiori al 4% nel Centro-Sud, specialmente in Sicilia, che però si riducono notevolmente a mano a mano che si procede verso Nord.

Sinistra e Libertà: la formazione che comprende vendoliani ex di Rifondazione, Verdi, Socialisti e Sinistra Democratica è tra le più difficili da sondare, a causa della base elettorale di partenza molto eterogenea, della compresenza del voto d’opinione e del radicamento regionale e della quota di indecisi, provenienti da PD e SA, che restano ancora incerti sul comportamento che terranno in cabina elettorale. In ogni caso ravvisiamo una crescita per SL, che si porta al 3,1%, comunque al di sotto dello sbarramento.

Rifondazione – Comunisti Italiani: il cartello di Ferrero e Diliberto oscilla intorno al 3 per cento arrivando, nella nostra stima, al 2,7: anche in questo caso molto del risultato potrà dipendere dall’allocazione degli indecisi e dei delusi di sinistra e dall’eventuale – improbabile – ritorno alle urne degli astenuti del 2008; certo è che, almeno allo stato attuale, la lista comunista sembra non riuscire ad andare molto al di là dei confini della Sinistra Arcobaleno, probabilmente anche a causa della strategia più aggressiva messa in campo dal PD di Franceschini nelle ultime settimane.

Lista Bonino – Pannella: moderata crescita per i Radicali, che toccano l’1,5 per cento, in calo comunque di almeno mezzo punto dalle precedenti Elezioni Europee.


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